L’Etichetta è Sempre un Palcoscenico

M.Etain, Cabernet, Scarecrow.

La questione è complessa, ma l’etichetta è semplicemente bella. Il produttore di questo vino si chiama Scarecrow così come il loro vino di punta (spaventapasseri, dal “Mago di Oz”), l’azienda è condotta dal nipote di uno dei fondatori della MGM (nota casa cinematografica americana: la Metro Goldwyn Mayer, quella del leone che ruggisce minaccioso ad ogni inizio di film). Ma torniamo rapidamente alla nostra etichetta. Si tratta del “second wine” di questa azienda che si chiama “M.Ètain”. Dunque, in francese “metain” significa metallo mentre se prendiamo solo la parola “Ètain” siamo a “stagno” o “stagnola”. Il rational fornito del produttore nel proprio sito internet riguarda la pronuncia in inglese: Mr. Tin (o Monsieur Ètain in francese) e si riferisce all’omino, un burattino che a noi ricorda Pinocchio che si vede in alto, riprodotto con una vernice argentata in rilievo (tin man in inglese è “uomo di latta”). Al centro il nome del vino e in basso la data, il millesimo, che evidenzia le ultime due cifre per sancire l’importanza e la diversità di ogni annata, di ogni vendemmia. È tutto. Ma vogliamo dire che quel burattino di latta è fatto proprio bene, ha un suo stile, sembra davvero che stia danzando. E attira l’attenzione sia pure nel suo “piccolo”. Risulta subito protagonista e apporta distintività. A volte basta poco. Logicamente, trattandosi della famiglia che ha fondato e diretto la MGM il discorso dei personaggi, veri o inventati, dei film prodotti dalla medesima, aleggia nelle scelte di comunicazione dell’azienda. E questo porta notorietà e idee che sono, comunque sia, evidenziate con gusto e arguta sottigliezza.