Capsula Viola, Chardonnay,
Si tratta di una grande cantina con sede a Cortona, in Umbria. Marchio molto conosciuto nell’ambito del vino di ampia gamma e produzione. Ci ha colpito il design (più che altro il disegno, vediamo poi) dello Chardonnay che si chiama “Capsula Viola”. Il nome risale agli anni ‘80 del secolo scorso ed è stato mantenuto fino ad oggi. Logicamente il colore dell’etichetta è caratterizzante: ai tempi della nascita di questo progetto sicuramente non erano presenti sul mercato altri vini con una livrea viola e ancora oggi è difficile trovarli. Certo il colore non è di quelli facili. Il viola a volte è legato a leggende scaramantiche. E di fatto è un colore che attiene di più alla cosmetica (per il packaging), valga per tutti qualche esempio di prodotti alla lavanda. Certo rimane la peculiarità distintiva. Notare che nella formulazione del nome la seconda parte, “Viola”, ha dimensioni più grandi, viene quindi rimarcato. Quello che ci ha colpiti è stato anche quel polipo (sempre viola, ci mancherebbe) che fa da cappello all’elaborato. Insomma, il polipo “tiene insieme” con i propri tentacoli l’impaginazione dell’etichetta. Si impone quasi minaccioso. Poco importa (forse lui ancora non lo sa) che si tratta evidentemente di un consiglio di abbinamento (pesce in generale) e che dopo aver mostrato tanta tracotanza, finirà in padella. Ringraziamo Sara Missaglia, giornalista del mondo del vino, per l’arguta segnalazione!