Cullerot, Blend di Bianchi,
Si tratta di una cantina spagnola, con sede nella Comunità Valenciana, che mettendo insieme diverse uve bianche (Pedro Ximénez, Macabeo, Verdil, Merseguera, Malvasia e Chardonnay) ha prodotto un bianco che si chiama “Cullerot”. Certo, in Italia questa parola non suona benissimo (il produttore nel proprio sito internet ci fa sapere che significa “girino”). Il significato del nome ci viene confermato attraverso l’immagine centrale e quindi protagonista in etichetta: vediamo una trama formata da una serie di gocce nere (i girini, quindi) che potrebbero somigliare anche a dei pesci stilizzati (che si muovono in ogni direzione) ma anche a qualcosa d’altro, diciamo, di genere maschile e riproduttivo. L’immagine è originale, si fa notare, lo stile è moderno, elegante, semplice e diretto. Alla base dell’illustrazione, a destra, vediamo il nome del vino e ancora più in piccolo il nome della cantina. In tutto questo manca un concetto chiaro e interpretabile, eventualmente lasciato a una frase nella pagina web del vino che recita: “Un piccolo vino bianco che ha voluto crescere e migliorarsi in una zona di rossi”. Diciamo che la spiegazione è un po’ tirata per i capelli. Ma l’etichetta ha un suo carattere semplice e iconografico che la rende interessante. Stiamo comunque parlando del mercato interno spagnolo. E quindi il Cullerot non rischia equivoci. I girini sono salvi.