Arianna e Bacco Filano a Meraviglia

T’ariì, Grechetto e Sauvignon, Tenuta Placidi.

Questa variopinta etichetta a cura di una intraprendente azienda vitivinicola umbra, ci fornisce la splendida occasione di citare ancora una volta, dal poema di Lorenzo il Magnifico “Canzona di Bacco”, queste belle ed eterne parole: “Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. Quest'è Bacco ed Arianna, belli, e l'un dell'altro ardenti: perché ’l tempo fugge e inganna, sempre insieme stan contenti”. Il nome del vino è particolare: “T’ariì”, dal nome di Arianna che è anche quello della titolare dell’azienda nonché la protagonista dell’etichetta, reinterpretata e illustrata dall’artista Matilde Bevilacqua (che beve anche vino, ci mancherebbe!). La storia di Arianna (quella reale e vignaiola) inizia quando a 24 anni decide di rilevare le terre del nonno e di laurearsi in Enologia e Viticoltura alla facoltà di Agraria dell’università di Perugia. Oggi, a Fianello, piccolo borgo in provincia di Rieti, Arianna coltiva in regime biologico Grechetto, Malvasia, Sagrantino, Sangiovese e anche gli internazionali Chardonnay, Sauvignon e Merlot. Per quanto riguarda l’Arianna della mitologia, la storia è più intricata e riguarda il labirinto del Minotauro, il prode Teseo e il celeberrimo filo. Per farla breve, metafora della vita, l’eroe e salvatore della fanciulla non corrisponde il suo amore e la lascia al proprio destino. Ma l’arrivo del vagabondo e avventuroso Bacco sulla medesima isola dove era approdata Arianna, conclude la storia con un fidanzamento amoroso (insomma, brindarono tutti felici e contenti). Tornando al vino vero e al packaging design possiamo dire che la scelta stilistica di Arianna Placidi per questa nuova etichetta è andata sicuramente controcorrente, rispetto a una certa classicità che “vige” nel centro Italia. A nostro modesto parere ha fatto bene e i risultati saranno incoraggianti.