Anima d’Annata, Erbaluce, la Masera.
Ecco la dimostrazione che un nome per un vino può essere anche quello che viene definito “un gioco di parole”. La creatività infatti scaturisce giocando. Questo Erbaluce che nasce a Piverone, provincia di Torino, sulle rive del lago di Viverone (no, questo non è un gioco di parole: si tratta proprio di Piverone e Viverone, due paese limitrofi), si chiama “Anima d’Annata”. Bella invenzione semantica che vuole significare che l’anima di questo vino, i suoi creatori, 5 amici che si chiamano Alessandro, Gian Carlo, Davide, Sergio e Marco, si avvale dei privilegio dell’annata di riferimento, sia pure proponendosi come Anima Dannata, cioè trasgressiva e votata al peccato (il vino e il cibo, nell’Italia cattolica sono sempre stati vissuti un po’ come peccaminosi, insomma la punibile gozzoviglia). Il nome del produttore invece pesca nel dialetto locale, laddove le masere sono i grossi muri di pietra che demarcano gli appezzamenti di terra. Tornando alla particolarità grafica dell’etichetta, vediamo uno stile molto filante e moderno, con il simbolo dell’azienda (una goccia, o virgoletta che dir si voglia) che emerge con indole dinamica dal profilo di alcune montagne (o sono i flutti del mosto in fermentazione?). Il packaging emerge con buona originalità non adeguatamente sostenuta da elementi concettuali legati tra loro. P.S.: ci scusiamo per la scarsa qualità dell’immagine ma in questo momento in rete non si trova di meglio.