Totus Porcus, Blend di Bianchi,
Tra le etichette simpatiche ma enigmatiche collochiamo sicuramente questa, di un produttore americano di origini italiane. Partiamo dal nome dell’azienda, capitanata da Marty Lagina che in onore della nonna italiana, che si chiamava Teresa Mari, ha dato questo nome alla propria impresa. Sempre in omaggio all’Italia, il produttore ha piantato molti vitigni autoctoni italiani come il Sangiovese e il Nebbiolo. In questo caso stiamo parlando di un bianco ottenuto da uno strano dosaggio di Gewurztraminer, Riesling e Pinot Grigio. Molto strani anche l’etichetta e il nome del vino: “Totus Porcus”. Possiamo solo tentare di interpretare il tutto, visto che il produttore non fornisce una spiegazione al riguardo: il nome in latino riconduce a “tutto il maiale” (insomma, del maiale non si butta via niente) ma anche a “tutti maiali”. Quest’ultima interpretazione viene agevolata dall’immagine in etichetta: un uomo (in ciabatte!) porta sulle spalle un cane, al quale sono state aggiunti (con inchiostro dorato, quindi in grande evidenza) un codino e un muso posticci. Insomma il cane viene camuffato da maiale. Sembra un rebus. Forse è un gioco. Sicuramente si tratta di una trovata che fa parlare di sé e che attira attenzione e memorizzazione. Stranezze del Michigan (sede dell’azienda), da parte di una famiglia di origini italiane. Come dire, il pragmatismo e l’organizzazione americana con la fantasia e il sollazzo del Bel Paese.