Pink, Sangiovese, Podere San Cristoforo.
Dobbiamo confessare che il suino volante ci ha colpiti. Attraversa un cielo primaverile leggiadro e orgoglioso della sua forma fisica. Mettendo in mostra la sua epidermide rosa, in perfetta sintonia con il vino che vuole rappresentare. Certo, siamo di fronte a un’etichetta insolita. Prima di tutto perché è iper-realistica, forse fotografica (almeno per quanto riguarda le nuvole). E poi perché quel maiale in volo stupisce e diventa icona. Così come lo è stato su una copertina di un celebre LP dei Pink Floyd (che contiene anche un brano che si intitola proprio “Pigs”). Gli stratagemmi per “accompagnare” concettualmente un vino rosato sono infiniti. Si citano rose, roseti, fenicotteri, tutto ciò che è rosa o che può essere affiancato idealmente a questo colore. Maiali compresi, naturalmente. Certo che un rosato, sia pure strutturato come questo da vitigno Sangiovese, non si presta, solitamente alla carne di maiale. E sarebbe anche di cattivo gusto far trionfare il suino in etichetta per poi fargli la festa in cucina. Diciamo che siamo nel campo delle allegorie e che in questo senso il packaging in oggetto fa la sua porca figura. Da notare, in basso, sotto al nome dell’azienda, un scritta in inglese: “tuscan coast rosé”, del resto anche il nome del vino è in quella lingua. Un certa coerenza si ritrova quindi anche nei testi, oltre che nei cromatismi di questa bottiglia che naviga allegramente tra il rosa e l’azzurro.