Collezione Jazzisti, Minutolo Passito, Mazzone.
Tra i vari e sfaccettati nomi che si incontrano sulle facce delle bottiglie dobbiamo catalogare anche quelli come questo, "Collezione Jazzisti", che possiamo definire molto descrittivi. Non si tratta di un nome, in effetti, ma della spiegazione degli intenti comunicativi del produttore. In questo caso le bottiglie del vino passito in esame (da vitigno autoctono molto particolare, il "Minutolo") riportano ogni anno un soggetto diverso, sia pure sempre dedicato al mondo del jazz, celebrando l'unione sensoriale tra musica e vino, spesso e giustamente, portata all'attenzione degli estimatori. Il produttore infatti, Mazzone, nella scheda on-line dedicata a questo vino scrive: "Il suo nome vuole mettere in risalto le opere pittoriche del maestro Pollio, che cambiano ogni anno, e che ben si accompagnano con questo vino". Il vino è come il jazz, insomma, ogni volta diverso, frutto di abilità artistiche, estro creativo e spesso anche improvvisazione. Ottimo abbinamento quindi, da meditazione, per il gusto e per l'udito (procurandosi adeguato supporto sonoro e collezione di brani). I toni scuri dell'etichetta ben esprimono un mondo notturno, interiorizzante, in un certo senso intimo, che un passito di buona fattura deve trasmettere. Il calore della sua gradazione elevata (14.5 e oltre) farà il resto nella mente e nelle vene dei consumatori.