Grida delle Biade, Chardonnay,
La Celata.
La Celata.
Uno dei nomi più originali finora analizzati in questo blog che si occupa dell'identità primaria dei vini. Quella che si percepisce per prima: il suo nome. Abbiamo qui un nome composito, nemmeno tanto facile da pronunciare e da recepire, ma ricco di storia e in grado di evocare echi lontani del territorio. Per questo molto interessante. Riportiamo subito l'ottimo rational a supporto delle scelta semantica, che troviamo ben descritto nel sito del produttore: "Si comanda e si impone: puntuali come l’estate arrivavano le grida delle biade. Gridate, appunto, nei giorni di mercato e poi affisse sui portali delle chiese, nelle osterie e nelle botteghe, sancivano cosa era lecito e cosa no nella gestione dei grani prodotti nel territorio del ducato: il transito, la quantità e la qualità della produzione, l’esportazione, il prezzo, il controllo dei produttori, dei fruitori, lo stoccaggio. Spesso erano norme restrittive, repressive e imponevano pesanti oneri fiscali.
I trasgressori erano puniti con pene pecuniari, in alcuni casi anche corporali". Siamo sui colli piacentini, nella val Trebbia, territorio combattuto perché di passaggio di merci e popolazioni, con una storia frastagliata di vita vissuta. Il produttore, sfrutta la storia del territorio proponendo anche altri nomi che traggono origine del passato di quei luoghi, chiamando ad esempio "Battaglia della Trebbia" il proprio Gutturnio e ancora "Polveriera" il Barbera. Etichette pulite, graficamente molto luminose e lineari, senza fronzoli, dove questi nomi originali sono assolutamente protagonisti come posizionamento grafico e ingombro in etichetta. Vini che si fanno vedere, riescono quindi a distinguersi nell'offerta, molto ampia e variegata di quelle zone vinicole.
I trasgressori erano puniti con pene pecuniari, in alcuni casi anche corporali". Siamo sui colli piacentini, nella val Trebbia, territorio combattuto perché di passaggio di merci e popolazioni, con una storia frastagliata di vita vissuta. Il produttore, sfrutta la storia del territorio proponendo anche altri nomi che traggono origine del passato di quei luoghi, chiamando ad esempio "Battaglia della Trebbia" il proprio Gutturnio e ancora "Polveriera" il Barbera. Etichette pulite, graficamente molto luminose e lineari, senza fronzoli, dove questi nomi originali sono assolutamente protagonisti come posizionamento grafico e ingombro in etichetta. Vini che si fanno vedere, riescono quindi a distinguersi nell'offerta, molto ampia e variegata di quelle zone vinicole.