L'Attaccabrighe, Barbera spumante, vinif. in bianco, Togni Rebaioli.
Il produttore di questo vino non è certo violento o cercaguai. Enrico Togni vive a lavora in un piccolo paese della Valcamonica in provincia di Brescia. Ed è una persona di saldi principi ma di carattere mite. Produce vini particolari animato da una passione sperimentatrice. Uno di questi vini, da vitigno Barbera spumantizzato in bianco, ha ricevuto un nome che non si incontra tutti i giorni: "L'Attaccabrighe". Nome che è destinato a farsi ricordare grazie a un "negative approach" che lo rende in definitiva simpatico. Attaccabrighe perché si tratta di un vino dotato di una spiccata acidità iniziale, che si scontra subito con le papille gustative, immediatamente bilanciata, nella "rissa" palatale, con una rotondità da vino di spessore. Il produttore sottolinea che il nome è stato deciso sulla base della corrispondente dizione in dialetto locale: "Argagn". Insomma, assaggiandolo e commentandolo la gente del posto affermava "A l'è un argàgn". C'è anche da aggiungere che Attaccabrighe nasce anche da una specie di sfida-promessa, lanciata da Enrico Togni nei confronti di amici spumantisti della vicina Franciacorta: creare una bollicina di montagna da un vitigno che di solito genera vini rossi genuini e rubicondi. L'etichetta che siamo in grado di mostrare non è perfetta ma è tutto quello che per ora si reperisce in rete. Il nome, come dicevamo, molto originale, viene "speso" con una grafica che gioca con le lettere, ribaltandole e stravolgendole, senza compromettere troppo la leggibilità. Per il resto il design è accademico. Quasi tipografico. Ma il nome, anche da solo, regge la sinfonia, e il vino, dicono, fa anche meglio.