Adone, Rosso Toscano (Sangiovese e Merlot), Collemattoni.
Etichetta abbastanza classica, dalle cromìe eleganti che propongono il rosso Ferrari su fondo nero, sia pure nei canoni grafici dell'ambito in cui opera (Montalcino e dintorni). Anche il nome non è un soprassalto, merita comunque qualche approfondimento. Innanzitutto, come recita il sito internet del produttore "La scelta del nome di questo vino è un chiaro omaggio ad Adon Bucci, il padre di Marcello, colui che ha dato inizio all’avventura contemporanea di Collemattoni". Inoltre, sempre prelevando il testo dal sito: "Nella mitologia greca Adone rappresenta la bellezza e per Collemattoni questo vino è un ulteriore omaggio proprio alla bellezza del territorio e alla gente di Montalcino". È infatti noto che "Adone" richiama a storie mitologiche della Grecia Antica. Storie che sono diventate "modo di dire". Infatti se di un uomo si arriva a dire che "è un Adone" questo sottende una serie di conseguenze percettive. Ma vediamo da cosa origina questo modo di dire (Wikipedia): "Simboleggia la giovanile bellezza maschile... oggetto di importante culto nelle varie religioni legate ai riti misterici. È relativamente assimilato alla divinità egizia Osiride, al semitico Tammuz e Baal Hadad, all'etrusco Atunnis, all'anatolico Sandan, di Tarso e anche al frigio Attis, tutte divinità legate alla rinascita e alla vegetazione". Molto bene. Ed ecco una curiosità semantica: "Il vero nome della divinità era Tammuz: Adone è semplicemente il nome semitico Adon, “signore”, un titolo onorifico con il quale i fedeli si indirizzavano a lui". A noi non rimane che tentare un'ultima interpretazione, da profani: un buon vino dovrebbe essere anche bello. Dove spesso, nella dialettica, bello e buono vengono mescolati ed esprimono comunque eccellenza.