Amarone della Valpolicella, Onepiò.
Si verifica un connubio davvero insolito in questo nome aziendale (che caratterizza e denomina anche tutti i vini della produzione): "Onepiò". Di primo acchito non siamo riusciti a decifrarlo chiaramente (già questo non gioca in favore della comunicazione del prodotto) e quindi siamo andati a cercare nel sito dell'azienda, trovando questo rational: "Il nome dell’Azienda proviene dal termine “1 piò”, unità di misura usata dai contadini locali nella provincia di Brescia, in Italia settentrionale, per indicare la dimensione “1/3 di ettaro”, dimensione della Cantina stessa. Onepiò Winery è un’Azienda Vitivinicola che unisce le linee architettoniche moderne alla tradizione della vita contadina". Quindi la spiegazione sarebbe che l'utilizzo di 1 (one) in inglese riporta alla modernità e la dizione "piò" (il termine viene dalla denominazione dell'aratro, derivante dal longobardo "plom") riconduce alla tradizione rurale. Il fatto è che, a nostro modesto parere, l'unione, in questo caso, non fa la forza. Non incide quindi come nome facilmente pronunciabile e quindi memorabile. Certo la sintesi è dalla sua parte. Anche una certa "rotondità" grafica e fonetica, ma per il resto non sembra destinato agli allori del naming. Nello specifico, l'etichetta qui mostrata denuncia un problema di leggibilità anche cromatica per ciò che riguarda le scritte in rosso su sfondo amaranto, a fronte di una impaginazione estremamente lineare e ordinata.