L'etichetta pulita, semplice, evocativa, diciamo pure moderna per essere di un Lambrusco, di questo vino (biologico, frizzante, a base Ruberti, Salamino e Ancellotta) attira l'attenzione non solo per il design ma anche per il nome. Nell'illustrazione vediamo un uomo con fattezze da "Passator Cortese", tra il brigante e il contadino che beve un bicchiere di vino. Tutto qui. In alto il nome dell'azienda produttrice. Al centro il nome del vino: "S'i' Fosse Foco", un evidente richiamo al noto sonetto medievale di Cecco Angiolieri, senese, e musicata nel '68 da De André. Vale lo sforzo di rileggerla nella versione originale: "S'i' fosse foco, ardere' il mondo; s'i' fosse vento, lo tempestarei; s'i' fosse acqua, i' l'annegherei; s'i' fosse Dio, mandereil'en profondo; s'i' fosse papa, serei allor giocondo, ché tutti cristïani embrigarei; s'i' fosse 'mperator, sa' che farei? A tutti mozzarei lo capo a tondo. S'i' fosse morte, andarei da mio padre; s'i' fosse vita, fuggirei da lui: similemente faria da mi' madre. S'i' fosse Cecco, com'i' sono e fui, torrei le donne giovani e leggiadre: le vecchie e laide lasserei altrui". Nel sito del produttore non è dichiarata la ragione per cui il vino è stato chiamato così. Certamente è una scelta originale che può incuriosire e "funzionare" come primo elemento di comunicazione del vino.