Zebras, Brunello di Montalcino,
Villa i Cipressi.
Villa i Cipressi.
Di fronte a un'etichetta così particolare (in considerazione anche del fatto che si tratta di un Brunello di Montalcino) è necessario dare subito delle spiegazioni. Le prendiamo direttamente nel sito del produttore, una giovane azienda toscana (che ha iniziato a produrre nel 2000): "La nostra cantina è piccola ma molto particolare perché è stata dipinta ispirandosi ad un quadro di Waltraud Redl, una nostra amica austriaca. Cosi Patrizia Bernini e Waltraud si sono divertite a dare vita a “Zebras” in un ambiente insolito. Da tutto questo è nato anche il vino “Zebras”, un Brunello di Montalcino che è la selezione delle nostre migliori uve". In pratica, il locale dove si trova la barricaia è interamente affrescato con zebre multicolore, le medesime che vengono riportate in etichetta. Il vago significato (aggiuntivo) che abbiamo colto è che la molteplicità degli striati equini e la variabilità dei loro colori rappresenta le diverse zone (e forse anche tipologie di cloni) dove il brunello (sangiovese grosso) viene coltivato, selezionato e raccolto per essere trasformato in questo vino (top di gamma dell'azienda). Si tratta di un gioco, certo, che ha creato etichette iconografiche, "flagship" come dicono gli americani, atte a generare curiosità. E in questo ci riescono bene perché un Brunello che si chiama "Zebras" è certamente insolito e originale (anche un Rosso di Montalcino e una Grappa della medesima azienda hanno usufruito della zebritudine). Certo anche che il mood esotico che questa etichetta genera, nulla c'entra con il celebre altopiano toscano che ospita uno dei vini più tradizionali e conosciuti d'Italia.