Mas dei Chini.
Il Metodo Classico Trento Doc ha molti estimatori e anche molti produttori, sia pure in un territorio davvero ristretto e spesso impervio. Si tratta di bollicine. Il nostro Champagne, insomma. L’etichetta che portiamo in osservazione fa parte di una famiglia di prodotti dell’Azienda Agricola “Mas dei Chini”, azienda anche agrituristica con una significativa produzione di vini, anche fermi, della tradizione trentina. Il nome del vino, in questo caso, è una commistione tra una parola di senso compiuto (sia pure con quella “k” che somiglia a una “r” e che fa un po’ strano e anche straniero) e il riferimento ai “Chini” del nome aziendale. Immaginiamo che i chini (le chine) siano gli appezzamenti scoscesi che a destra e a sinistra della Val d’Adige dipingono il territorio montano del Trentino. Inchino è anche, naturalmente, un gesto di cortesia, di rispetto, di circostanza ma anche di riverenza. Da qui il fatto che può attirare l’attenzione ed essere memorabile. L’etichetta è “spumantosa”, con tratti neri, antracite, argentati, decorativi, graziati, tipici di un’eleganza celebrativa. Il prodotto in questione (Chardonnay 60% e Pinot Nero 40%) si avvale anche di un sottonome, tale “Carlo V”, il famoso imperatore di “un impero dove non tramontava mai il sole” che si estendeva, nel periodo di massimo splendore, a metà del ‘500, dalla Spagna al Nord Italia, dalle Fiandre al Regno di Sicilia. In ultima analisi è notabile e notevole il carattere di scrittura del nome “Inkino”: un graziato sfizioso dove i puntini sulle “i” sono mezzelune e la “k” protagonista al centro dell’etichetta ricorda una sciabola.