A volte i nomi dei vini sono il frutto di ricerche storiche. E’ questo il caso del vino rosso 100% Susumaniello (detto anche Somarello Nero) qui rappresentato e prodotto dall’azienda “lu Spada” di Brindisi. Il nome del vino, “Philonianum”, che l’etichetta potrebbe indurre a credere si riferisca a una specie arborea o a un fiore (che ci sembra di scorgere al centro del packaging evidenziato con un elegante inchiostro bronzeo in rilievo), si riferisce invece a un ritrovamento archeologico in Medio Oriente, così raccontato nel sito aziendale: “A questo vino Tenute lu Spada ha scelto di dare il nome di Philonianum. L’azienda ha creato un’etichetta che richiama un’antica anfora vinaria come testimonianza della storia del vino di Brindisi. Con l’aiuto del prof. Antonio Caputo, Carmine Dipietrangelo, amministratore di Tenute lu Spada, ha ricostruito il percorso di un vino prodotto a Brindisi nel 19 a.C. e spedito a Masada, in Giudea. In questa località durante gli scavi archeologici fatti tra il 1980 e il 1986 emerse un’anfora vinaria su cui era inciso il nome di un vino prodotto a Brindisi dalla famiglia Laenius e dal nome Philonianum. Tenute lu Spada ha deciso così di dare il nome di Philonianum al vino di Susumaniello…”. L’etichetta è elegante e distintiva, il nome del vino non facile da pronunciare ma portandosi dietro una storia e più facile da far “accettare”. Resta qualche dubbio sull’immagine: forse la sagoma di un’anfora, ma d’impatto potrebbe essere qualcosa di diverso.