Davvero un vino particolare, che nasce vicino a Feltre, nel bellunese. Particolari anche il suo nome e l’etichetta, per questo abbiamo deciso di dedicargli qualche riga di commento. Partiamo dal produttore che si chiama “Tenuta Crodarossa” (Tenuta, però, viene scritto sotto, creando un bisticcio semantico in lettura), che ha sede a Borgo Valbelluna. Il logo, sembra essere una composizione rocciosa di profili montagnosi. Il nome del vino è “La Siesa del Merlo” e qui ci viene in aiuto l’azienda stessa che nel proprio sito internet scrive a tal proposito: “La ‘siesa’ in dialetto veneto rappresenta un cespuglio, abbastanza aggrovigliato, dove di solito si rifugiano i piccoli animali per sfuggire dai predatori o dall’occhio umano”. Il rifugio di un merlo, in questo caso, forse furtivo, dopo aver rubato qualche acino d’uva. E passiamo al vitigno, la Pavana. Scrive ancora il produttore: “La Pavana è un’uva cultivar indigena che oggi si ritrova solo nel Feltrino e in Valsugana. Un vino ribelle e che sa di montagna, cresciuto nelle zone storiche della viticoltura feltrina, le Rive di Mugnai e che si sposa perfettamente con i piatti della tradizione bellunese”. E infine vediamo l’etichetta nel suo complesso: segmentata in alto, a rappresentare le Dolomiti Bellunesi, un tralcio di vite pende dall’alto e il merlo, ivi appoggiato, in rosso. Il tutto su un fondale amaranto che sicuramente si fa notare. Anche il vetro è particolare: con la spalla alta molto larga, come si forgiavano le bottiglie nei primi secoli dell’avventura moderna del vino. Promossa a tutto campo: curiosità o originalità.