Rosso di Natale, Blend di Rossi, Cascina Baricchi.
Potrebbe sembrare una trovata di marketing da mettere a scaffale ogni anno a dicembre… e invece. C’è molto di più dietro al nome di questo vino. Innanzitutto c’è una piccola azienda delle Langhe, che ha deciso di trattare le uve di Nebbiolo come se fossero atte a produrre Amarone. Le uve infatti vengono raccolte in vendemmia tardiva, lasciate a macerare 15 giorni e soprattutto il vino ottenuto deve affinare in botti di legno per 10 anni. Nasce un prodotto unico e particolare, che potrebbe attirare l’attenzione di chi prepara il pranzo di Natale, ma che in effetti può essere servito tutto l’anno. Dove sta il trucco? Nel fatto che il titolare dell’azienda si chiama Natale Simonetta, figlio di Giovanni, il fondatore. Natale infatti ci mette la firma autografa: la trovate nella parte sinistra dell’etichetta. 15% di festoso e corposo vino rosso che, grazie a un nome (e alla più nota festività del cristianesimo) potrebbe donare (attenzione, il costo non è dei più economici) attimi alterati di pura consapevolezza. Il packaging non è di quelli studiati da designer di grido, ma grazie al nome del vino e agli altri elementi “genuini” che lo compongono, è in grado di attirare attenzione e gratificazione. E qualcuno potrà gridare “Buono! Natale!”. Salute.