Vetusto, Aglianico del Vulture, Cooperativa Viticoltori Barile.
Una cooperativa vitivinicola della Basilicata propone, tra gli altri vini aziendali, il proprio top-di-gamma chiamandolo con una parola desueta ma ricca di valore e fascino semantico: "Vetusto" (purtroppo non siamo riusciti a reperire in rete una immagine di etichetta migliore di quella riportata in alto a sinistra). Vediamo dunque in primo luogo il significato esatto della parola secondo Treccani: "Antico, appartenente a tempi lontani, si dice per lo più di cosa cui l’antichità stessa conferisca prestigio e un carattere augusto". E per quanto riguarda l'etimo: dal latino Vetustus, cioè Vetus "vecchio", e ancora più a monte dal sanscrito Vat-Sas ovvero Vatasas "anno" (annoso), Si tratta quindi di una parola ricca di dignità ancestrale, qualcosa di prestigioso in quanto vecchio, rispettabile in quanto "augusto". L'Aglianico, il vitigno che molti definiscono come "il Barolo del Sud" e che in Basilicata, alle pendici delle asperità vulcaniche del Vulture, acquisisce un carattere particolare, è uva antica e rispettabile. Così come la storia dei luoghi, di quelli in particolare "segnati" dalla presenza di un vulcano, testimonianza di una antichità che va oltre il normale passato. L'etichetta del "Vetusto" è semplice, graficamente standard cioè simile a molte altre, non ha spunti creativi se non, appunto, questo nome arcaico e coinvolgente, anche dal punto di vista fonetico. Qualche particolare sul vino che, riferisce il produttore, viene "ottenuto da uve provenienti da vecchi vigneti ad alberello coltivati con il sistema 'latino' che prevede l'utilizzo di più canne legate in cima con un ramo di salice". La tradizione, nel Vulture, è resistente come il suo arcigno e rappresentativo vitigno.
Una cooperativa vitivinicola della Basilicata propone, tra gli altri vini aziendali, il proprio top-di-gamma chiamandolo con una parola desueta ma ricca di valore e fascino semantico: "Vetusto" (purtroppo non siamo riusciti a reperire in rete una immagine di etichetta migliore di quella riportata in alto a sinistra). Vediamo dunque in primo luogo il significato esatto della parola secondo Treccani: "Antico, appartenente a tempi lontani, si dice per lo più di cosa cui l’antichità stessa conferisca prestigio e un carattere augusto". E per quanto riguarda l'etimo: dal latino Vetustus, cioè Vetus "vecchio", e ancora più a monte dal sanscrito Vat-Sas ovvero Vatasas "anno" (annoso), Si tratta quindi di una parola ricca di dignità ancestrale, qualcosa di prestigioso in quanto vecchio, rispettabile in quanto "augusto". L'Aglianico, il vitigno che molti definiscono come "il Barolo del Sud" e che in Basilicata, alle pendici delle asperità vulcaniche del Vulture, acquisisce un carattere particolare, è uva antica e rispettabile. Così come la storia dei luoghi, di quelli in particolare "segnati" dalla presenza di un vulcano, testimonianza di una antichità che va oltre il normale passato. L'etichetta del "Vetusto" è semplice, graficamente standard cioè simile a molte altre, non ha spunti creativi se non, appunto, questo nome arcaico e coinvolgente, anche dal punto di vista fonetico. Qualche particolare sul vino che, riferisce il produttore, viene "ottenuto da uve provenienti da vecchi vigneti ad alberello coltivati con il sistema 'latino' che prevede l'utilizzo di più canne legate in cima con un ramo di salice". La tradizione, nel Vulture, è resistente come il suo arcigno e rappresentativo vitigno.