Alò, Aleatico Passito,
Agricola Buccelletti.
Agricola Buccelletti.
Per questa "limited edition" (poche centinaia di pezzi, numerati) è stata svolta un'azione particolare, di immagine e marketing, che merita di essere descritta. Il design dell'etichetta di questo vino, un prezioso passito di Aleatico lasciato sovramaturare al sole, viene arricchito con un vero bracciale in bronzo placcato in oro (alla base della bottiglia), creato da una stilista di gioielli nell'ambito delle attività che riguardano il proprio marchio di luxury-accessories. In pratica si è concretizzato un co-marketing tra l'Azienda Buccelletti (Taragnano, Val di Chio, provincia di Firenze), produttrice del dolce nettare e la casa creativa di gioielli (che si chiama Jenì). Il design è il frutto dell'azione congiunta dei due contraenti: a livello di immagine, non solo per l'etichetta, ma in generale, il risultato è ottimo, a giudicare dall'impatto visivo e mediatico. Ma passiamo la nome del vino: "Alò". Roberta Giaccherini, titolare dell'azienda vitivinicola riferisce che per questo nome “...la scelta è avvenuta in maniera molto casuale, quasi come un’illuminazione. Ero di ritorno dalla biblioteca comunale con in mano una serie di tomi storici quando mi è venuto in mente il termine Alò, una forma dialettale che significa proprio ‘mettiamoci in cammino’. Un cammino come quello percorso dalla nostra famiglia per arrivare fin qui”. Il concetto regge: dialetto, fonetica assonante con "ALeaticO", riferimento a un percorso storico ed esperienziale, nome breve, originale, memorabile. Gli ingredienti ci sono tutti.