I passiti in generale sono quei vini che richiamano alla meditazione, che tentano di "fermare il tempo" soprattutto dopo che lo stomaco è stato riempito a soddisfazione. Alcuni ci riescono molto bene arrivando a generare quel tipo di emozioni che sono legate al gusto ma anche alla percezione di altri fattori sensoriali come l'ambiente in cui ci si trova o all'anima del vino che si sta degustando. Certo la concentrazione di questi vini facilita la stimolazione papillare e quindi delle sinapsi. Di questo vino notiamo subito il nome, lungo, articolato in tre parole: "Elogio alla Lentezza". Un inno al buon vivere che si fa nome. Insolito e di solito non consigliabile (un nome troppo articolato). In questo caso il significato che traspare, comunque con un certa immediatezza, è molto positivo, suadente, piacevole, appagante. Quindi memorabile. Soprattutto se accompagnato da un conseguente assaggio. Da notare anche il nome del raro vitigno, dolce e aromatico, il "Minutolo", certamente derivante dalla conformazione di grappolo e acini. Tornando al nome del vino il produttore dice nella scheda descrittiva del vino, on-line dice: "l’Elogio alla Lentezza serve a dimenticare per un attimo chi siamo. Nato come vino da meditazione, quando lo si beve si intraprende un viaggio tra ricordi e pensieri, gusto e sapori, cercando di rallentare per un istante tutto quello che la frenesia della quotidianità ci impone. Questo Vino è l’inno alla lentezza affermandola come pilastro importante della vita di tutti". E il nostro elogio va a tutti quei vini in grado di generare "lentezza filosofica" e a tutti quei produttori che donano a loro un'anima.