Mazzamurello, Montepulciano d'Abruzzo, Torre dei Beati.
Questa nota e stimata azienda vitivinicola che ha sede a Loreto Aprutino (Pescara), dopo aver provocato i nostri commenti con il vino "Giocheremo con i Fiori" (si chiama proprio così, è un Pecorino, vitigno autoctono abruzzese) continua a suscitare le nostre attenzioni con altri nomi inconsueti. Prendiamo questa volta ad esempio il "Mazzamurello" e la sua inquietante etichetta. Nel sito aziendale il produttore dice: "Ottenuto con la particolare tecnica di lavorazione sulle fecce fini alla quale vengono sottoposte le partite migliori dell’annata. Le peculiarità aromatiche legate a tale tecnica, che a volte, durante la maturazione in legno, si manifestano in modo abbastanza inusuale per un Montepulciano, ci hanno ricordato il nome di questo scherzoso folletto della tradizione abruzzese, che immaginiamo nascosto tra le nostre barrique a giocare con il vino in esse contenuto". Il gioco, quindi, come costante "concetto" portante di questa azienda. Una giocosità che rischia di portare via un po' di serietà (e credibilità) ai prodotti ma certamente è in grado di portare allegria e sorrisi. E questo è un fattore certamente positivo. Inoltre, il design di questa etichetta presenta sì un folletto giocoso, ma i colori e le modalità grafiche lo sdoganano da percezioni troppo infantili. Addirittura il piccolo mostriciattolo potrebbe anche infondere un certo mistero anche in un pubblico adulto. Infine segnaliamo qualche problema di leggibilità per il carattere di scrittura del nome: infantile (questo sì) e troppo approssimato. Altri nomi particolari della gamma dei vini di Torre dei Beati? Eccoli: "Cocciapazza" (Montepulciano d'Abruzzo), "Bianchi Grilli per la Testa" (Trebbiano d'Abruzzo), "Rosa-ae" (Cerasuolo d'Abruzzo).