Ci sono molte piccole e al tempo stesso grandi e quindi belle realtà in quel territorio ristretto, e per questo valoriale, tra il Monte Cimone di Tonezza (baluardo italiano contro l'invasione austriaca di un tempo e ora barriera naturale per le vigne, contro le correnti fredde del nord) e la pianura veneta meno "definita". Un territorio collinare suadente e poetico come il vino spumante che in quella zona si produce da secoli. Poesia contadina, di tradizione e caparbietà, dove l'uso del dialetto è ancora una nota di carattere. La dimostrazione ci viene direttamente dal nome di questo Valdobbiadene Docg (top di gamma dell'azienda e che ha ricevuto diversi riconoscimenti di qualità anche al Vinitaly), che si chiama "Quatro Tose" dove il 4 ha proprio solo una "t" come nell'espressione tipicamente dialettale. "Tose" in dialetto veneto è "ragazze" e più propriamente "figlie". Un'etichetta quindi in onore delle 4 figlie, tutte femmine, del titolare Celestino Reghini e di sua moglie Daniela. 4 figlie femmine nella cultura contadina di una volta erano considerate una specie di sciagura. Non per
l'azienda Rive del Bacio che in questo dimostra una visione moderna del proprio futuro. Di fatto abbiamo oggi molti esempi di aziende vitivinicole italiane mirabilmente condotte da donne. Ma torniamo all'etichetta e all'azienda qui menzionata: "Quatro Tose" il nome, Valdobbiadene Docg, la tipologia, "Millesimato" è un modo di impreziosire questo vino che rappresenta la migliore selezione aziendale (quindi non perché il vino è di una medesima annata, in quanto tutti i Valdobbiadene Docg sono di norma della medesima vendemmia, senza alchimie di mosti diversi), Rive del Bacio è il nome aziendale (deriva dall'espressione locale "Rive" per chiamare gli appezzamenti di vigna, specie delle zone scoscese, e dal nome topografico e storico, "Bacio", dove crescono le uve aziendali), e infine, nel retroetichetta (di cui non disponiamo per ora la foto) dentro a un quadrifoglio verde le iniziali delle quattro figlie del titolare, protagoniste della nominazione qui descritta. Il design dell'etichetta subisce un po' il retaggio della classicità, con cornici dorate e caratteri fin troppo graziati e andrebbe probabilmente "rinfrescato".