Cautha e Thesan, Cabernet / Petit Verdot e Canaiolo Nero, Le Lase.
Un produttore che in realtà sono quattro sorelle. Il nome aziendale, Le Lase, come dice il sito internet della winery, "...viene dalle meravigliose figure della mitologia etrusca: grande famiglia di spiriti femminili alati, creature semidivine, che incarnano il significato di genio e di ingegno", Nome, quello dell'azienda, breve, assimilabile, ma di significato sconosciuto ai più, se non spiegato nel dettaglio. Anche i nomi dei vini si ispirano alla storia e alla "religione" etrusca. Vengono chiamate in causa delle divinità come Cautha, sorella del Sole e Thesan, dea dell'Alba. Sono nomi brevi, concettualmente pregnanti, molto particolari (quindi si portano dietro una bella dote di originalità) ma sono poco memorabili, a causa di quelle "h" che si mettono in mezzo alla comprensione e che in italiano corrente non sono molto usate. Prendiamo l'esempio di Christo, l'artista Bulgaro che recentemente ha creato The Floating Piers sul lago d'Iseo, dove basta una "h" per rendere difficoltoso (almeno in Italia) un nome tutto sommato "globale". Sono due casi, questi, in cui la storia e la mitologia fanno da "conduttori del gioco semantico", donano spessore culturale, originalità, come già detto, ma tolgono comprensione alla percezione immediata. Cosa scegliere tra cultura e popolarità? Il vino stesso in generale ha sempre vissuto questa impasse. Come sempre la risposta spetta a chi il vino lo acquista e lo consuma con gioia. Ovvero al mercato. Infine un accenno al design delle etichette che è elegante, incisiva, equilibrata, con una bella macchia di colore a base nero, con elementi molto colorati al centro. Desta attenzione e interesse.