Thou Bianc, Chardonnay, Bava.
Il Piemonte ha molte affinità con la Francia. Questioni di storia, popoli, frontiere, guerre, ma in sostanza effetto dell'adiacenza. È anche questione di vino e quindi, spesso, di nomi del vino. Potrebbe sembrare così anche in questo caso dove il nome "Thou" richiama in parte cadenze francesi (ma "bianco" è scritto "Bianc", evitando il francese "blanc", fortunatamente). Il "colpevole" è il dialetto, che pesca sicuramente oltralpe. Dialetto piemontese (della zona di produzione, Cocconato, di questo bianco da Chardonnay: il vitigno quello sicuramente è tutto francese) che vuole significare "tufo". Spiega infatti il produttore nel proprio sito internet: "A Cocconato, i grandi banchi di argille e sabbie gialle di buona parte della provincia astigiana cedono il passo a banchi di gesso e terreno calcareo con marne bianche e tenere - dette in piemontese "Thou Bianc" (tufo) - che si disgregano al sole rendendo la terra chiara. Questi terreni così originati sono tradizionalmente riservati ai vigneti di uve rosse perché danno vini di grande forza ed eleganza. E’ stato quindi sorprendente scoprire che qui i vini bianchi diventano sapidi, intensi, molto profumati e longevi". La radice quindi c'è. La ragion d'essere del nome. Altra storia è la pronunciabilità e la memorabilità che in questo caso non sono agevoli, sia pure con un nome così breve. Le "h", la lingua italiana non sa mai bene dove metterle e come gestirle. Per il resto, nell'etichetta, vediamo un design pulito e modernista, con pochi elementi non assiepati. Unica critica, la decisione di scrivere il nome in verticale. Caratterizza ma compromette in parte la leggibilità.