Nomi che Dicono Quello che Devono


Zerolegno, Barbera del Monferrato Doc, Gaudio.

Questo naming potrebbe essere collocato a buona ragione nell'ipotetico gruppo degli "eloquenti", cioè di quei nomi che "vanno dritti al punto". Quando la connotazione è chiara, il consumatore non vaga. Sembra un proverbio ma è verità. Per cui il produttore in oggetto fa una scelta estrema e comunica attraverso l'etichetta, di fatto la prima e la più diretta forma di pubblicità per un vino, che questa Barbera non fa passaggi in barrique. Lo dice anche nel sito internet, nei testi relativi alla scheda prodotto: "Vino decisamente particolare in un mercato che propone Barbere per lo più barriquate. Nato nel 1998, questo prodotto ha da subito avuto un grandissimo successo. Vi proponiamo la Barbera "Zerolegno" per stupire i vostri amici, con la sua alta qualità, struttura e morbidezza, che derivano dalla selezione delle nostre uve Barbera, e non dall'affinamento in barrique". Più chiari di così! Sono scelte di mercato, oltre che enologiche. E il nome viene chiamato a sottolinearle. A sancirle. Ad affermarle, in questo caso, in modo inequivocabile. Nel mondo un po' egoico delle bollicine la parola "zero" indica spesso l'assenza totale di zuccheri, condizione adatta ad estimatori sofisticati che esigono il supersecco. Nel caso di questa Barbera, lo "zero" cancella con un colpo di spugna l'alterigia molto francese della barrique. Uno "zero a zero" dove vince pur sempre la qualità del vino.