Evaluna, Cabernet Sauvignon e Franc, Sansonina.
Da una delle zone vinicole d'Italia ancora "da scoprire" nasce un vino evocativo di sensazioni già da come si presenta in etichetta. Come sarebbe debito di tutti i vini che vogliono intentare emozioni nei propri appassionati bevitori. Siamo dunque a sud del Lago di Garda, noto sì, e di gran nome, per quanto riguarda il turismo, soprattutto teutonico, ma in generale di chi cerca ristoro nelle bellezze paesaggistiche e culturali di Enotria. Ma non solo: l'enogastronomia, logicamente, fa il proprio gioco qui e in tutto lo stivale. Ed ecco quindi nelle intenzioni dell'azienda produttrice (Sansonina, emanazione di Zenato) la volontà di valorizzare le vigne "del Garda", la loro storia e tradizione. In questo caso con due vitigni internazionali che nel clima sublacustre si esprimono al meglio. Un vino rosso, figlio dei due Cabernet più noti al mondo, che vuole essere sì evocativo ma anche semplice e diretto. Ma veniamo all'etichetta. Semplice e diretta, anch'essa, ma tutt'altro che "semplicistica". Protagonista la Luna, in uno scenario cromaticamente notturno che richiama un po' di mistero e di quel magnetismo astrale che il satellite terrestre diffonde senza requiem. Scrive il produttore che "Evaluna" è un "tributo alla femminilità: già nel nome rievoca il simbolo della genesi, dell’origine del mondo e l’astro che rappresenta il mondo femminile. “Eva” e “Luna”, forze creatrici, mistero e ispirazione, legame diretto fra la terra e il cielo". Chiaro come una serata di luna piena, quindi, il concetto e ben espresso, in modo limpido, pulito, lineare, diretto anche attraverso il label-design. Concetti coerenti con la femminilità impressa nella storia e nella logica aziendale de la Sansonina.
Ci piace enfatizzare il valore anche psicologico e filosofico della Luna accennando all'Arcano Maggiore che nei Tarocchi porta il numero XVIII, e che così il Maestro Alejandro Jodorowsky definisce: esaltazione, perfezione sul piano delle realizzazioni, via dell’immaginazione, luce che esce dall’oscurità, ritorno all’unità e smaterializzazione della materia, finire per ottenere ciò che si desidera realmente, non reprimere i propri desideri ed affrontarli senza timore, luce primordiale coordinatrice del caos, chiarezza spirituale che dissipa l’oscurità nell’ambito della quale ci dibattiamo.