Dogliani, Cascina Corte.
Ci sono etichette che hanno il dono di essere "gentili". Di risultare subito gradevoli, in un certo senso. Eccone un esempio. Si tratta dell'etichetta di un Dolcetto di Dogliani della Cascina Corte. Il vino non ha nome, se non quello celeberrimo della cittadina che da tempo immemore ospita la tradizione del Dolcetto. Ma è la parte visuale dell'etichetta quella che attira l'attenzione: una coppia in abiti medievali, una principina e un principino, brindano lieti. Immagine semplice, su fondo piatto, molto visibile, intelleggibile, che trasmette subito un senso di serenità. Sarà l'atto del brindare che da sempre porta con sé sensazioni e celebrazioni positive, sarà il sorriso dei due amanti, il loro cenno d'intesa, quel delicato tenere in mano i calici. L'etichetta in sé è molto semplice ma a volte basta un gesto "indovinato" per riuscire a comunicare una somma di elementi che risolve la situazione senza tanti altri svolazzi. Certo i caratteri di scrittura sono molto elementari, come quello del nome aziendale alla base del design, ma in generale il risultato può piacere. Un'etichetta dotata di una semplicità "spontanea", si potrebbe ben dire. E benedire.