Un’Oca Giuliva nella Casa del Diavolo

Ciana, Bianchetta Genovese, 
Casa del Diavolo.

La bistrattata e sostanzialmente poco conosciuta Bianchetta Genovese (sorella gemella dell’Albarola, vitigno già più noto) si prende una bella rivincita, dicono gli intenditori, con questa versione di una piccola azienda agricola che ha sede e produzione sulle colline dell’entroterra chiavarese, a Castiglione. A parte l’ottima fama qualitativa del vino, siamo stati attratti, e non solo noi, dalla particolare etichetta. Molto colorata, allegra, giocosa, raffigura un’oca da cortile con atteggiamento umano, a passeggio con ombrellino parasole, cuffietta e vestitino. Il vino si chiama “Ciana”, attribuibile al dialettale “piana” o “pianura”, ma anche a “chiara”, quindi bianca. Infatti il colore dell’uva e soprattutto del vino risultano molto chiari. Sorprende il nome del produttore: “Casa del Diavolo” che sembra sia da attribuire al nome del casolare diroccato che ha dato origine all’azienda. In realtà l’immagine complessiva dell’etichetta è molto angelica, fanciullesca, e stona un po’ il riferimento al diavolo, di fatto anche molto visibile nella parte alta del packaging. In una delle “o” del nome aziendale, inoltre, troviamo inserita una mela rossa, o almeno così sembra. Forse il riferimento a una coltivazione passata o presente della quale però non vi è traccia nei racconti relativi a questa azienda. L’etichetta sicuramente si stacca nettamente da uno stile austero al quale spesso ci hanno abituati i viticoltori liguri. E suscita un sorriso di simpatia.