Sereno, Sangiovese e Ciliegiolo, Villa Santo Stefano.
Il nome di questo vino trasmette voglia di pace interiore e di tranquillità, “Sereno” infatti si usa sia per definire una situazione emotiva sia una condizione meteorologica. In più, si nota subito nell’etichetta un paio d’ali d’angelo, unico croma distinto di tutto il packaging. Ed ecco la spiegazione che il produttore fornisce ai lettori del proprio sito internet: “Avrete notato che sull’etichetta di due dei nostri vini, il rosso “Sereno” e il bianco “Gioia”, compaiono le ali di un angelo. Questo perché quando il “Loto” cominciò ad avere successo sul mercato (il vino top di gamma dell’azienda n.d.r.) si decise di allargare la varietà, acquistando nuovi terreni e producendo anche un bianco ed un secondo vino rosso. Che volto dare, dunque, ai due nuovi vini? Le idee arrivano sempre quando è il momento giusto. E così, durante una passeggiata nel giardino di Villa Santo Stefano, un amico osservò: “Avete mai notato quante ali sono presenti nel vostro giardino?” Wolfgang Reitzle e Nina Ruge (i titolari, n.d.r.) si fermarono un attimo. Eppure era evidente che non ci avevano mai fatto caso. Quasi tutte le sculture del parco, in bronzo o in pietra che siano, sono alate! Così venne l’idea di raffigurare le ali sulle etichette. Possano queste ali proteggere noi, il vino e la regione”. Aleggia quindi un pensiero quasi religioso, sicuramente catartico, laddove la natura viene vista e rispettata come un imponderabile e assoluto “domino”. L’impaginazione è classica, i caratteri scelti con cura, gli inchiostri speciali dosati e non sprecati. Il risultato è molto semplice in sé, ma anche capace di attirare l’attenzione e di garantire una buona memorabilità. Un ringraziamento speciale a Sara Missaglia per la serenissima segnalazione!