Battichiè, Nero d’Avola, Tenute Navarra.
ll commento a una bellissima etichetta per inaugurare il mese di aprile. Una luce in fondo a troppi tunnel fatti di etichette anonime, noiose e quindi inutili. Si tratta del Nero d’Avola di Tenute Navarra. Vediamo innanzitutto il nome del vino (che non figura sul fronte dell’etichetta bensì nella scheda descrittiva all’interno del sito internet): “Battichiè”, “…una parola che annuncia la ninna nanna, la filastrocca, quella che Totò Navarra sentiva dalla mamma quand’era bambino e che l’avrebbe accompagnato per tutta la vita, il filo rosso di nostalgia che l’avrebbe spinto, nel 1985, a tornare dall’Inghilterra, contro tutto e tutti, mosso dal sogno di coltivare la terra, la sua Terra, per sempre legata alla dolce melodia di battichiè”. Questa la romantica spiegazione del produttore. Siamo a Butera, in provincia di Caltanissetta, all’interno della Sicilia. Solo tre ettari e mezzo per una storia vinicola molto recente che ha inizio nel 2019. Certo è che al suo esordio, Totò Navarra, il fondatore, fa subito centro con un’etichetta di spessore. L’illustrazione è di Riccardo Guasco che “…ha interpretato con lo sguardo acuto e profondo che lo ha reso famoso, l’intenso legame di Totò con la sua terra, inciso nella romantica idea di perfezione leggera e onirica, impastata di prepotente nostalgia, capace di rendere leggere e amorevoli le sue mani potenti, forgiate da anni di duro lavoro”. Il titolare infatti, nato nel 1951, corona il suo sogno di viticoltore dopo una vita vissuta intensamente, all’estero e poi di ritorno nella patria Sicilia. Ma torniamo all’etichetta: una figura umana (o umanoide) adagiata su un fianco, riposa, o medita. Un arbusto che sembra una fiamma si manifesta davanti a lei. Nello spazio bianco dell’impaginazione leggiamo: “Leggero, restò sospeso sulla sua idea di dolce perfezione.” Sembra poco ma c’è tutto. Come la poesia deve essere: in poche parole l’immensità. Una leggerezza, questa, di un’idea, di un vino, di un’immagine, della vita, che fa volare via col pensiero, con il corpo e lo spirito. Sovviene per parallelismi cosmici, una citazione del grande Italo Calvino: “Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”.