La potenza dei simboli è iconografica e a volte iconoclasta. I loghi, i marchi, numeri o parole, lettere o grafìe sono in grado di comunicare e infine di incidere un ricordo nella mente. Un esempio lo possiamo trovare in questo periodo storico nel “problema” generato dall’ultima lettera dell’alfabeto, la “Z”. Laddove l’esercito russo, forse inconsapevolmente, ne ha fatto un simbolo di parte. Molte aziende che utilizzavano questa lettera nei loro loghi hanno deciso di modificarlo, altre lo hanno lasciato intatto. E’ accaduto anche a questa etichetta di un vino che viene dalla Sardegna, un “frizzante sui lieviti” di quelli col tappo a corona. L’azienda, anche per altri prodotti, ha puntato sulle lettere. Probabilmente qui la “Z” sta per “frizzante”, in gamma c’è anche un vino che si chiama “Q” ma in questo caso il richiamo è al nome aziendale “Quartomoro” che si ispira alla bandiera autonomista sarda. Un vezzo aggiuntivo: il nome/marchio del produttore viene scritto in etichetta capovolto, così come altre parole che si trovano nel sito internet aziendale. Di certo questa modalità incuriosisce, ma altrettanto certamente rende difficoltosa la percezione. Ringraziamo Sara Missaglia per la segnalaZione!