Òua (al quadrato), Vermentino, La Ricolla.
Ce ne sarebbe da dire su questa etichetta… e noi infatti ci proviamo. Impresa non facile: l’affollato packaging fa naufragare l’occhio e l’attenzione un po’ su e un po’ giù. Partiamo da nome del vino che dovrebbe essere “Òua” (al quadrato) e che tratto dal dialetto genovese “oua ghe semo” (il titolare infatti è ligure e i vigneti sono a San Salvatore di Cogorno, nell’entroterra del Tigullio) sarebbe “ora ci siamo” (a sancire l’esatto momento in cui è necessario svinare, in questo caso dopo ben 5 mesi di macerazione sulle bucce). La formula matematica che vediamo sopra al nome non riusciamo a spiegarla se non comprendendo quanto meno che non ci sono solfiti aggiunti. La sagoma nera che comprende tutte le scritte dovrebbe essere un’anfora (che completa la maturazione di questo vino). Sotto al nome una specie di motto/acronimo che complica ancora di più la percezione: Uomo Vitigno Territorio. Chiariamo subito che i messaggi contenuti nel fronte etichetta sono tutti di significato e di valore intrinseco, ma pubblicati in questo modo rischiamo di risultare come un calderone di informazioni (in parte criptiche) dal quale nulla emerge in modo sostanziale. Tante parole per nulla, verrebbe da dire. Ringraziamo Sara Missaglia per lo scouting!