Maraia-Sbirolo-Servaj, Barbera-Nebbiolo-Dolcetto, Marchesi di Barolo.
Scherzi della dialettica o tipicità dialettale? In questo caso abbiamo la conferma da parte del produttore che questi tre nomi derivano direttamente da forme "autoctone" di linguaggio della regione Piemonte. Infatti il sito aziendale recita e commenta: "Maraia, Sbirolo e Servaj. Nomi che nel dialetto piemontese, identificano ragazzi ricchi di entusiasmo, di vivacità: esuberanti, estrosi e, a volte, anche un po’ monelli". In effetti sulle etichette, molto stilizzate, dei tre "fratelli", vi sono delle piccole illustrazioni che raffigurano dei ragazzi in movenze giocose, forse difficili da interprentare, sicuramente dinamiche e attenzionali. A proposito delle etichette, notiamo "pulizia grafica", gusto ed equilibrio nella distribuzione degli elementi, cromatismi sobri ma impattanti. Packaging riuscito, dal punto di vista della comunicazione. Unico dubbio, come sempre, quello sull'opportunità di adottare nomi troppo legati al territorio, cioè l'uso del dialetto puro. Certo sono nomi molto originali, non sempre facili da pronunciare per uno straniero, e forse anche per un italiano. Diciamo che il "gioco" può risultare molesto e non è detto che in termini di memorabilità il "ritorno" di immagine possa essere sempre positivo. L'orgoglio piemonese però ne esce vincente!