Davvero curioso il nome di questa azienda, che ha una origine topografica e storica. Si tratta infatti del Podere Boccafolle, così detto dagli abitanti della zona. Certo è un nome che attira l’attenzione: non abbiamo trovato spiegazioni specifiche in rete, ma possiamo dedurre che “Boccafolle” potrebbe essere la divertente nominazione di una persona che straparla, di un folle che parla troppo. Oppure di un vino che fa parlare troppo! Il vino invece, un rosato ottenuto da due vitigni locali, si chiama “Melara”. Anche in questo caso il nome potrebbe condurre alla storia di un luogo dove anticamente si produceva miele. Siamo nell’Alta Calabria e l’azienda in questione si distingue per la salvaguardia di vitigni antichi: a proposito di nomi, oltre al Magliocco e al Greco Nero, uve rosse relativamente più conosciute, l’azienda coltiva anche due uve bianche che si chiamano Vujnu e Duraca, sinceramente mai sentite prima. A proposito dell’etichetta, con uno stile anni ‘80 ma anche di una certa eleganza, notiamo la frase “da Antichi Vitigni dell’Alta Calabria” e soprattutto, subito sotto, un simbolo che di fatto è un reperto storico: si tratta di una scure votiva in bronzo del VII-VI secolo a.C., esposta oggi al British Museum, rinvenuta nel 1846, qui stilizzata e diventata così il marchio del produttore.