Il nome di questo vino attira subito l’attenzione. Sarà per come viene scritto (in modo criticabile, in verticale, poco leggibile nell’immediatezza), o per il suo significato che riporta all’argento. Ma la storia è più complessa di quanto si possa immaginare in prima battuta. “Argentoratum” nasce in Alsazia, nei dintorni di Strasburgo, da uve Riesling e con il contributo di altre uve bianche della zona. Viene prodotto da 11 aziende vinicole con la medesima etichetta (cambia solo il nome del produttore in alto a destra). Ogni produttore decide come comporre il blend, sempre a maggioranza di Riesling. Veniamo nello specifico al nome: Strasburgo, che in alsaziano si dice Strossburi e in latino Strateburgus (città delle strade), in antichità si chiamava Argentoratae e successivamente Argentoratum ed era un castrum romano. Il nome risale dal gallico “ratiu”, recinto fortificato, e da argento per bianco, rilucente. Sullo sfondo dell’etichetta si intravede una trama grafica goticheggiante, forse riferita alla maestosa cattedrale di Strasburgo. Nel complesso si tratta di una storia raccontabile e che “pesca” nell’antichità: il legame col vino ci può stare, laddove la coltivazione della vite, anche in quelle zone poco temperate, vanta una tradizione millenaria.