La storia di questo produttore brasiliano trova le sue radici in Italia, come rivelano i cognomi coinvolti nella saga famigliare. Una gran bella storia. Vediamola in sintesi: sbarcato in Brasile nel 1886, l'immigrato italiano Pietro Bettú, nato nel 1842, a Scandolara, in provincia di Cremona, si stabilì con la sua famiglia nel comune di Garibaldi, nel Rio Grande do Sul (proprio così, il nome della località, ancora oggi è “Garibaldi”, e siamo nel Sud del Brasile). La famiglia piantò nel 1889 le prime vigne: la varietà coltivata a quel tempo era di uva Isabel, ceppo originario degli Stati Uniti. Il figlio del fondatore, Dionigi Ferdinando Bettú sposò Joana Soldi ed ereditò la proprietà. Ferdinando fu uno dei soci fondatori della Cooperativa Vinícola Garibaldi. Morì all'età di 64 anni, lasciando la moglie e dodici figli, che iniziarono a gestire la proprietà. Nel 1999, Vilmar Bettú, pronipote del fondatore iniziò il progetto che gli avrebbe cambiato la vita: nasce così il marchio Bettú, oggi portato avanti anche dalle figlie Larissa e Catenca. Un marchio che è anche etichetta, con una sintesi ed una efficacia comunicativa da encomio: una foglia di vite, sagomata, cioè realizzata con una fustella che percorre il suo profilo, con solamente due parole “Vinho Bettù”. Unico vezzo l’inchiostro dorato per le scritte e i profili grafici della foglia. Splendore e semplicità di una storia e di un packaging esemplari.