Questo vino nasce in località Ischia, ma non siamo nella soleggiata isola di fronte a Napoli. Siamo nella piana Rotaliana, patria del Teroldego, che in questo caso ci dona un vino prodotto col un vitigno ormai figlio del mondo intero, lo Chardonnay. L’etichetta è spartana, ma sa distinguersi ad un’occhiata generale e anche nel particolare. Caso raro tra le aziende vinicole italiane, troviamo una dettagliata spiegazione del packaging nel sito internet del produttore: “…è la riproduzione di una xilografia eseguita da Remo Wolf, noto artista trentino. Sulla sinistra il suggestivo castello di Mezzocorona, sulla destra, l'emblema della natura maestosa di queste montagne, il Sassolungo della Val Gardena. Al centro spicca uno stupendo grappolo d'uva, di cui ogni acino è un piccolo sole. Sole che è un momento di unione fra la Val Gardena e la Piana Rotaliana ed elemento di vivificazione del frutto da cui si ottiene questo ottimo vino bianco”. E troviamo anche una spiegazione del nome del vino, “Majerla”: “…deriva dal nome del corso d'acqua che scorre adiacente al vigneto, il Ri del Maerla” (accezione dialettale). Bella l’idea dell’artista di umanizzare (o se vogliamo di “solarizzare”) gli acini d’uva con un sorriso. Peccato, nostro parere, che il soggetto artistico sia in bianco e nero, forse a colori avrebbe reso più vivace e attenzionale il concetto e l’etichetta stessa.