Nerina, Carricante e altre uve bianche, Girolamo Russo.
Un vino bianco (Etna Bianco) che si chiama “Nerina”? Sembrerebbe una contraddizione in termini. Ma non qui, a Passopisciaro, sulle pendici dell’Etna, dove la terra è nera, detta “sciara”, frutto della sedimentazione della lava. Il nero, quindi, viene visto come un colore caratteristico del luogo, della terra s’intende, come un pregio, un valore, un nutrimento davvero particolare per la vite. Stiamo parlando di uno dei vini della gamma dell’azienda Girolamo Russo, ei fu, oggi rilevata e condotta dal figlio Giuseppe. Venti ettari principalmente coltivati a Nerello Mascalese e, appunto, Carricante. In questo vino bianco partecipano al 30% anche altri vitigni autoctoni come il Catarratto, la Minnella, l’Inzolia, il Grecanico e la Coda di Volpe. Tornando all’etichetta, vediamo in alto la sagoma (nera) del vulcano, alcuni filari in prospettiva al centro e in basso il nome del produttore. Si tratta di una grafica molto distintiva, originale, che parla del territorio con uno stile moderno, con un illustrazione molto semplice ma efficace dal punto di vista della comunicazione e della percezione. Il nome del produttore, scritto a mano, fornisce quella sensazione di genuinità, di vicinanza, che spesso il consumatore apprezza. Nome memorabile così come l’etichetta. E la Trinacria del vino, cresce.