Champagne, Crémant, Satèn e Affini

Crémant, Blend di Bianchi Alsaziani, 
Les Vins Pirouettes.

Non ci può essere migliore e più incisiva affermazione di questa, per le potenzialità del “Crémant”. In pratica uno Champagne fuori zona che non può chiamarsi come il cugino maggiore (per questioni legali e burocratiche). Il Crémant, in sostanza è un termine inventato (un po’ come il Satèn qui da noi, in Franciacorta, che per la cronaca è la pronuncia della parola “satin” in francese, e che significa “raso” e non “seta” come molti credono) per dare definizione e notorietà a un tipo di bollicine che può facilmente fare concorrenza al celebre Champagne. In questo caso si tratta di un Metodo Classico alsaziano, prodotto con vitigni come Pinot Bianco, Auxerrois, Riesling, Pinot Grigio (tutti insieme). Bello anche il nome di linea, Les Vins Pirouettes, adottato dal Domaine Christian Binner. Ma torniamo alla grafica in etichetta, cioè al vero e proprio packaging: fondo totalmente rosa, che colpisce, scritta a tutto campo “Crémant” a caratteri cubitali. In pratica, invece di nascondersi dietro a definizioni imitative, qui viene affermato con forza che questo vino è orgogliosamente un Crémant. Fa gioco per tutti i produttori che hanno in gamma questa tipologia. Crea una comunicazione di genere. In basso a sinistra si legge un altro nome, “Raphael”, che dovrebbe essere l’ennesimo nome del produttore (c’è un po’ di confusione in questo ambito: abbiamo Les Vins Pirouettes, Domaine Christian Binner e Raphael come nomi aziendali, tutti in vario modo riportati su etichetta o comunicazione, la qual cosa non facilità la memorabilità come invece fa la grande scritta nera su fondo rosa, protagonista di questo post.