Il tema di comunicazione di questa etichetta è la raffigurazione e il nome di un antico gioco dell’infanzia, praticato cioè dai bambini: la lippa. Nel packaging infatti vediamo un infante del secolo scorso (per come è vestito) intento in una mossa tipica di questo gioco. Ma vediamo cosa ci dice Treccani in proposito: “Gioco consistente nel far saltare in aria un corto bastoncino (detto anch’esso lippa) percuotendolo con un bastone più lungo su una delle estremità appuntite che lo caratterizzano, e nel colpirlo poi al volo per mandarlo il più lontano possibile. Praticato soprattutto in passato, è noto regionalmente anche con altri nomi (romanesco “nizza”, veneziano “pàndolo”, ecc.)”. Curioso osservare che a Roma questo gioco si chiama “nizza” e il luogo dove ha sede l’azienda vinicola in questione è Nizza Monferrato, patria della Barbera di Nizza Docg. Scherzi delle accezioni e dei dialetti italiani, ricchi di sfumature e curiosità. Certamente, dobbiamo aggiungere a proposito di questo nome, si tratta di una parola desueta, riconoscibile solo da persone di un certa età. Infatti oggi questo gioco si è perso nel tempo, sostituito dalle varie edizioni della Play Station. Rimane la sensazione d’antan che questa etichetta, volutamente, vuole trasmettere. Nostalgia di un tempo? Marketing delle tradizioni? Chissà. Il Piemonte, comunque, è sempre molto legato agli usi e costumi di un tempo.