In tutta la gamma mondiale di vini, ne esistono decine che si chiamano “Cosmo” o “Cosmos”, per averne la prova basta fare una semplice ricerca in rete. Ne abbiamo scelto uno che in ogni caso può vantare altre particolarità (visto che il nome del vino non è proprio originalissimo). Ma partiamo dal cosmo. Secondo Treccani “…dal greco kòsmos, inteso come l’intero universo, ivi compresa la terra, considerato un tutto armonico e ordinato; nella concezione degli antichi greci, l’universo fisico ordinato, contrapposto al disordine del caos”. Le particolarità di questo vino: come prodotto si tratta del vitigno Chenin botritizzato, ad ottenere quello che possiamo definire un passito (con ben 160gr/l di zuccheri) prodotto in meno di 1000 bottiglie l’anno. Per quanto riguarda l’etichetta, salta subito all’occhio… un occhio, nella parte alta, dal quale si diramano gli schemi di alcune tra le costellazioni più note del nostro firmamento. Sotto l’occhio (forse quello di Dio?) si estendono in modo ordinato le diciture di norma e di comunicazione: denominazione, nome del vignaiolo, luogo di coltivazione e produzione. Nel complesso si tratta di un packaging molto semplice, ma con una illustrazione in grado di attirare l’attenzione. Il nome, sia pure inflazionato, conserva il suo fascino ancestrale.