In primo luogo l'azienda e quindi i suoi titolari meritano un plauso per la "gestione" dei nomi dei vini in gamma: per tutti, nel sito web, c'è una, sia pur breve, spiegazione su origine e "storia". Ben fatto e raro in Italia. I nomi, qui ne analizziamo uno, sono comunque originali, alcuni meglio riusciti, altri meno, ma tutti rivelano l'intenzione di proporre qualcosa di particolare, memorabile, legato a territorio e tradizioni. Ogni nome un "racconto", come dovrebbe sempre accadere. Vediamo quindi il nome "C'Rasa", utilizzato per un vino di visciole, tradizione locale. Il produttore ci racconta (nel testo del sito internet) che "Cerasa è una piccola frazione di San Costanzo (sede dell'azienda, vicino a Fano nelle Marche, provincia di Urbino-Pesaro) e "c'rasa" in dialetto significa ciliegia". Inoltre: "Il Duca Federico da Montefeltro nel XV secolo, 'non beveva vino che di cerase', e da questa antica tradizione nasce una bevanda a base di vino e visciole. Forse pochi sanno che il ciliegio deriva da due specie: il dolce (Prunus avium), e l’acido (Prunus cerasus); da quest’ultima specie deriva l’amarena, la marasca e il visciolo. Il ciliegio visciolo e diffuso nel territorio del Montefeltro e, dalla sua storia contadina, produce, assieme al vino rosso, una bevanda di grande intensità e piacevolezza che viene detta Vino di Visciole". Nella sua semplicità il nome "C'Rasa" rivela già qualcosa di interessante (l'aspetto toponomastico e dialettale insieme), inoltre la storia del Duca di Montefeltro fornisce "gusto storico" alla narrazione con aggiunta di nozioni scientifiche per i clienti-degustatori più curiosi. Ottimo lavoro e ottima anche l'etichetta: impattante, graficamente compatta ed equilibrata, tranne forse il nome, leggermente preponderante. In questa azienda c'è passione, e non solo nel produrre materialmente il vino.