Nuove Teorie (messe in Pratica) del Marketing del Vino

packaging grafica branding marketing comunicazione
9.99, Ruchè di Castagnole Monferrato, 
Cantine Sant'Agata.

Davvero originale e interessante da analizzare questa etichetta. Il vino è un classico piemontese ma il design che troviamo sulla bottiglia sorprende per modernità e coraggio (ma non è detto che per questo sia encomiabile). Certo il packaging si fa notare, visto che in prima battuta salta all'occhio il nome del vino che di fatto è un numero: 9.99. Abbiamo subito pensato alla gradazione del vino, tanto di moda attualmente, cioè la limitazione "sotto i 10 gradi" per questioni di marketing e funzionalità (salute e controlli anti alcool). Molte altre aziende stanno puntando su vini a bassa gradazione e vogliono subito esplicitarlo in etichetta. Ma qui siamo di fronte a un'idea diversa: in questo caso il 9.99 è il prezzo! Dichiarato, diciamo pure che graficamente è "gridato", direttamente in etichetta. Infatti il produttore, nel proprio sito web dice: "Un nome che si propone come patto di trasparenza con i consumatori: introducendo per la prima volta ed in modo chiaro il prezzo finale di vendita nel marchio stesso..." (più che "nel marchio stesso" diremmo "in etichetta"). Tutto ciò può essere frainteso, come si diceva prima, con il grado alcolico, ma l'idea di mettere in evidenza il prezzo è interessante: un "sotto 10 Euro" che sa di promozione ma anche di garanzia qualità-prezzo, tutto sommato. Si sa che ci sono delle soglie di acquisto, diciamo delle soglie psicologiche di prezzo, per il consumatore, che sono più o meno a 5 Euro, poi a 8, quindi a 10 e così via. Posizionarsi "sotto 10" può essere significativo e dal punto di vista commerciale anche vantaggioso. L'etichetta in questione offre anche altri spunti: sopra ai numeri ci sono delle righe gialle che emulano forse il codice a barre e sotto al nome/numero sempre in grande evidenza, la dizione "100% ruché" a valorizzare un vitigno ancora oggi poco conosciuto fuori dei confini regionali di provenienza. All'apice il marchio aziendale: una semplice scritta in corsivo "Sant'Agata". Nel complesso, come si diceva all'inizio di questo post, si tratta di una etichetta che si fa notare subito. Va detto anche che il design non si distingue per eleganza ed equilibrio, ma è anche dichiaratamente aggressivo nelle sue finalità. Da notare anche la modernità della chiusura, sulla quale il produttore ci informa che la bottiglia è chiusa con "un innovativo tappo in vetro brevettato, che garantisce la perfetta conservazione delle caratteristiche del vino, si apre senza cavatappi e si richiude ermeticamente con un semplice gesto".