In Buone Idee, Veritas
Rosso Veronese (Merlot), Sansonina.
Non siamo qui ad incensare la nota casa vinicola (non ne ha certo bisogno) che ha generato l'idea della "Sansonina" bensì l'idea stessa che merita di essere commentata. A partire dalla semantica del nome, perché come spesso abbiamo affermato in questo dispensario digitale, molto (se non tutto) nasce in primis dal nome e dal concetto che reca. "Sansonina" quindi. Un nome che parte "diminutivo" ma poi guadagna senso e forza traendoli dalla sua storia concettuale. Scrive la titolare dell'azienda nel sito web: "Sansone, il Giudice chiamato da Dio per sconfiggere i nemici di Israele, un uomo dotato di una forza impressionate: un eroe maschio e virile, che aveva nei lunghi capelli, un attributo prettamente femminile, il segreto della sua forza. Da Sansone viene la Sansonina, il nome con cui è conosciuta la grande cascina settecentesca a poca distanza da Peschiera. Un nome che deriva dal soprannome dell’antica proprietaria, così chiamata per il suo carattere energico e deciso". Siamo quindi di fronte ad un'azienda pensata e guidata da una donna che traspone la mitologica "forza" di Sansone, rendendola "femminile" e attribuendo un senso a tutto questo. Un mix di narrazione vera e locale (il nome della cascina) e di mitologia "lontana" dove il vino è ovunque molto presente e quindi circostanziato. Ma il concetto a "tutto cerchio" del progetto non si ferma qui e a proposito di elementi circolari ecco come nasce la forma della bottiglia, originale e "nativa", e il suo perché, spiegato dal designer che l'ha ideata: "Il packaging doveva assolvere ad aspetti di funzionalità precisi ed essere al tempo stesso distintivo. Si è pensato di sviluppare una forma con proporzioni simili alle piccole botti (carati) per stabilire una continuità ideale fra le due fasi di affinamento. È provato, infatti, che il vino conservato in un contenitore con forma vicina o tendente al volume sferico, evolve in modo migliore e si caratterizza per una maggiore longevità." La quadratura del cerchio o, se vogliamo, della botte.
E infine due parole sul logo aziendale, quella "S" che molto richiama la chioma di Sansone e la sua forza irradiante: concettualmente coerente con il resto del "racconto" e dotata di un design dinamico, piacevole, moderno, intrigante (come si dice adesso con orrido inglesismo: "ingaggiante"). Le etichette sono minimali: valorizzano il nome (come non essere d'accordo?) con un "leggero" riferimento grafico (in apice) alla cascina dove ha sede l'azienda. Attraverso una bella idea come quella che ha generato questo progetto aziendale ciò che si afferma è la "veritas", cioè la spontanea accettazione delle positive percezioni che la comunicazione trasmette a potenziali clienti ed estimatori. E poi naturalmente, anzi primaditutto, c'è il "prodotto", il vino. Per la cronaca abbiamo assaggiato il Merlot e l'abbiamo trovato davvero eccellente.