Il produttore franciacortino preso in esame è dedito più che altro alla spumantizzazione. Ma come molti di quella zona produce anche vini rossi da vitigni "internazionali". Questo "Sebino Rosso Igt" è composto in gran parte da Merlot e poi dai due Cabernet francesi, Sauvignon e Franc. Il nome del vino ha attirato la nostra attenzione: "Colmo dei Colmi". La prima impressione è stata quella di accogliere semanticamente il significato di "colmo" nel senso di apice di collina, sommità soleggiata, luogo vocato, localizzazioni dove di solito sono posizionati i "cru", i vigneti meglio esposti. Infatti Treccani, della parola "colmo", dice: s.m. (latino cŭlmen "cima, sommità"). - 1. il punto più alto d'una prominenza: il colmo di un monte. Cima, cocuzzolo, culmine, sommità, sommo, vertice, vetta. 2. il punto più alto, il grado massimo di qualcosa: arrivare al colmo della felicità. Apice, culmine, sommo, massimo. Ma subito dopo, nella lettura del nome in questione, sovviene il significato "gergale", oggi non più utilizzato con frequenza, che prelude al racconto di una barzelletta, di una freddura: "Sai qual è il colmo dei colmi?" e a seguire la battuta. Chi non l'ha sentito pronunciare da qualche amico? Il Colmo dei Colmi quindi è sia "la sommità delle sommità", insomma "il cru dei cru" e al tempo stesso allude con ironia a se stesso e si prende un po' in giro. Una bella giravolta che genera attenzione e memorabilità.