Nero d'Avola, Il Fagiano
(La Cantina dei Feudi).
(La Cantina dei Feudi).
Peccato davvero per questa illustrazione molto bella di un fagiano, tra il volatile e il calice di vino. Non sappiamo chi è l'autore, il sito dell'azienda non lo dice. Sappiamo che il marchio di questa linea di vini si chiama "Fagiano". Probabilmente i titolari dell'azienda sono appassionati di caccia, chissà. Strana scelta, ma per dei vini ci può stare. Selvaggina e vino rosso marciano bene insieme sulla tavola dei buongustai. Peccato perché una bella illustrazione (e un buon concetto di alimentazione "naturale", sempre per chi non è contrario alla caccia, naturalmente) è stata chiamata a vestire della bottiglie, anzi dei bottiglioni da tre litri, in P.E.T. che di conseguenza non si presentano molto bene esteticamente. Pratici sì, ma estetici anche no.
A proposito di questo materiale plastico di confezionamento, il produttore, nel sito internet lo definisce "il nuovo che avanza", aggiungendo queste considerazioni "Seguendo i nuovi trend di consumo, nel 2004 La Cantina dei Feudi ha installato un nuovo impianto per l'imbottigliamento del vino in contenitori in P.E.T.. Il nuovo contenitore in P.E.T. (polietilene tereftalato) è un'innovazione di successo con svariati vantaggi per il consumatore: leggerezza, infrangibilità, bassi costi di produzione e, non meno importante, mantiene inalterata la qualità organolettica del vino". Quindi, adesso che sappiamo che la qualità organolettica del vino rimane inalterata, ci arrendiamo: vuol dire che può stare lì dentro anni e anni, e invecchiare bene!
A proposito di questo materiale plastico di confezionamento, il produttore, nel sito internet lo definisce "il nuovo che avanza", aggiungendo queste considerazioni "Seguendo i nuovi trend di consumo, nel 2004 La Cantina dei Feudi ha installato un nuovo impianto per l'imbottigliamento del vino in contenitori in P.E.T.. Il nuovo contenitore in P.E.T. (polietilene tereftalato) è un'innovazione di successo con svariati vantaggi per il consumatore: leggerezza, infrangibilità, bassi costi di produzione e, non meno importante, mantiene inalterata la qualità organolettica del vino". Quindi, adesso che sappiamo che la qualità organolettica del vino rimane inalterata, ci arrendiamo: vuol dire che può stare lì dentro anni e anni, e invecchiare bene!