Bersò, Barbera Colli Tortonesi,
La Corte Solidale.
La Corte Solidale.
Questa etichetta dallo stile misto, dove è identificabile almeno un pizzico di art-decò, si fa certo notare per una propria originalità. Sarà quel modo di scrivere il nome, sarà l'illustrazione in alto che raffigura una vite in modo allegorico, tra l'arabescante e l'arte contemporanea. Di fatto si distingue. Altra scelta particolare, che fa parte della grafica, quella di spiegare il nome del vino direttamente sul fronte dell'etichetta. Riportiamo quelle parole qui nel testo perché forse sono poco leggibili (abbiamo reperito in rete una immagine poco dettagliata, ma non ce ne sono altre): "Bersò... dal francese 'berceau', ovvero pergola, corrisponde a un antico metodo di coltivazione della vite; con ogni probabilità il termine ha dato origine al toponimo Berzano (Berzano di Tortona è dove ha sede l'azienda). Però 'berceau' vuol dire anche 'culla'; ci piace immaginare il nostro vino collegato a un'idea di culla di una nuova civiltà fondata sulle relazioni". Ed ecco quindi servita comodamente la spiegazione del nome, laddove non accade spesso: di solito il rational di un nome di un vino va cercato nei meandri dei siti internet dei produttori, molto spesso non si trova spiegazione alcuna o ci si deve accontentare di carpirla a voce nel corso di qualche incontro-degustazione. "Bersò" tra l'altro suona bene, è breve e memorabile grazie anche al fatto che può ricordare il "bere", come a dire: "so bere". Complimenti ai creatori (facendo finta di non aver visto quella foglia-logo con dentro l'immagine del cascinale).