Questa azienda abruzzese che non spicca in modo particolare per il packaging dei propri vini, risolve invece con simpatia e creatività i testi del fronte etichetta. Si tratta di un caso molto raro, ad esempio, quello del "Malandrino", che riporta sotto al nome del vino una accurata spiegazione dell'etimo e della semantica di questo naming. Molto bene: il nome viene rafforzato dalla spiegazione che serve anche come memorizzazione e "fase empatica" con il potenziale o abituale cliente. Il Malandrino è un vino icona dell'azienda, prodotto con uve Montepulciano d'Abruzzo così come il "Piè delle Vigne", cerasuolo, quindi con una modalità produttiva diversa che punta ad ottenere un vino più "fresco e nervoso" e quindi dotato di maggiore bevibilità. Curioso anche in questo caso l'utilizzo del fronte etichetta dove troviamo una descrizione della modalità produttiva del vino, descrizione divisa in fasi (lettere). L'etichetta che abbiamo trovato in rete non si legge completamente ma tra le frasi presenti ci piace segnalare alla lettera f.: bevuta: sensazione trans. (ognuno interpreti come vuole o riesce) e quindi g.: come le sue origini (idem come sopra) e infine alla lettera h. una citazione di Aristotele: "la virtù è sempre nel mezzo". Insomma, filosofia (e ironia) a piene mani.