Pradvaj, Roero Arneis, Malabaila.
Curiosamente sia il nome di questa azienda vinicola, sia il nome di questo vino, sono foneticamente vicini alla lingua russa. Non al cirillico come caratteri, bensì ad una eventuale trasposizione. Basti ricordare che Balalaika è il celebre strumento musicale russo a corde e che Pravda (verità) è un noto quotidiano di Mosca nonché ex organo del partito comunista (oggi esiste una versione on-line che nulla c'entra con la vecchia Pravda). E invece... si tratta proprio di Piemonte e delle sue origini. Giova ricordare che nel dialetto e soprattutto nei cognomi piemontesi ricorre ancora oggi la lettera "J" (vedi anche il noto produttore Vajra). Serve soprattutto la descrizione che l'azienda in oggetto redige, nel proprio sito web, per spiegare entrambi i nomi qui in esame: "Nell’archivio Malabaila, mazzo 9, si legge: “nell’anno 1508 il Conte Daniele Malabaila di Canale, anche a nome dei fratelli, acquista da Bernardo e Ludovica dei Conti Roero la ‘motta’ ossia la cascina Pradvaj che comprende un prato ed una collina di giornate 40 per la somma di 1949 fiorini”. A questo punto, volendo fare i pignoli, bisogna dire che "Malabaila" non suona così bene, evocando, il suo prefisso, parole come malafemmina, maladrino, malasorte, e via discorrendo. Ma il nobile cognome è quello e certo non si poteva cambiare. Per quanto riguarda il design dell'etichetta, pur reso abbastanza elegante da un fondo nero, da cornici e inchiostri argentati e da blasoni stemmati, non eccelle per originalità e attenzionalità. Il vino però, per altro e senz'altro, è davvero buono.